Pour tourner provisoirement la page de
la Sicile, j’ai déjà indiqué dans ce blog que j’avais travaillé
pendant mon séjour sicilien à une traduction du prologue afin de le rendre accessible à tous ceux de mes
amis qui ne comprenaient pas le français. En voilà donc la réalisation, spécialement dédiée à tous ceux d’entre vous qui comprennent l’italien ou à ceux que les langues attirent
!
L’opera comincia da una legenda racontata da due vecchie donne : « la Befana sotto le stelle ». Questa legenda é
stata sentita dagli protagonisti. Come Angelika, gli adolescenti Salvatore, Gigi, Ornella e Tiziana che sono di Santo Stefano di Camastra, scoprono l’amore… E poi le due narratrice rivelano i
segreti della lora giuventù… Ma questo é il segreto del libbro che e scritto in francese…
Prologuo
Arrivano sulla scena due vecchie donne che si fanno chiamare « la Befana sotto le stelle » : sono bene conosciute nel
paese perché racontano fabole ai bambini. Francesca é la narratrice principale e Carolina é quella che aiuta e che illustra le fantasie colle sue ceramiche. Tutte due sono ballerine (ma ora si
stancano presto !) Quando entrano in scena, Carolina tira Francesca che é seduta su una caretta tipicamente siciliana, svetita di una vestita di camera.
Carolina : adesso, un spettacolo unico ! Stasera per i bambini e per i giovani, un spettacolo unico !Stasera
è la serata della narratrice. « La Befana sotto le stelle » ! Ogni estate torna la Befana sotto le stelle sulla piazza del villaggio, porta Messina ! E l’estate siciliano che
ricomincia e le tele della tradizione sono ricamate nel cielo. Seguite la storia, perché ecco Francesca che tiene il filo della narrazione !
Francesca : che esce della caretta : ecco Carolina che dipinge e illustra le fantasie !
Benvenuti ragazzi ! Quanto avete cresciuto dall’anno scorso, non ci credo ! Non si vede il tempo che sfuge ! Ma siete sempre fedele !
Le due donne : mostrando giovanni nel pubblico :
Giorgio, Sandro, Gigi, Ornella, Tiziana, Lauredana, Alessandro, Ricardo, Giuseppe, Giusy, Carmella, Angelita, Maria, Giuseppina, Enzo, Gaetano, Luigi, Andrea, Lucia, Patrizia, Diletta, Ariana,
Francesco, Marinella, Nino …
Francesca : Ancora quest’anno, qua, a Santo Stefano di Camastra, la città della ceramicha e del sole, fedele a la
sua tradizione spirituale, « la Befana sotto le stelle » vi raconta una legenda e vi fa sognare e forse riflettere !(Butta la sua vestita
di camera)
Carolina : e per cominciare, ragazzi, un po di fantasia e di danza ! (incominciano a
ballare)
Musica e danza : Paolo Conte : « Via con me »
Francesca : (senza soffio) : un po stanca !... Ho perso l’abitudine di ballare !
Carolina : avvicinate ! Presto ! Avvicinatevi ! Presto ! Presto ! Giovanotto !... Dai !...
Ragazzina !... Dai !...Cio che Francesca vi racontera questa sera, non lo domenticarete mai !
Francesca : una volta, da lungo tempo, il cielo stellato copriva il mare e le montagne di Sicilia. L’Etna stava fumando l’ultima cigaretta prima
di dormire quando, subito, una striscia luminosa e « badaboum ! », una stupenda specie di ragazzina cade a terra, sotto un olivo. Da dove arrivava ? Chi era ? Nessuno lo
sa !
Carolina : chiede al pubblico : forse discendente del Piccolo Principe ?... No ! Strano tipo di pesce volante facendo il
surf su un onde di nuvole ?... No ! Specia di sognatrice coi capelli d’oro caduta cosi del cielo ?... No ! No, no e no ! Niente cosi… Assolutamente niente ! Una cosa
incredibile!
Francesca : Carolina esce dalla sua valigia il puppo Angélika. Quella notte, i pescatori che stavano a pescare colle lampare dissero
che la creatura cavalcava su una stella sfilante.
Carolina : cavalcava perché era vestita con una armatura di cavaliere… Cavalcava su una cometa perché i suoi capelli erano biondi come i capelli
delle comete. Capito ?
Francesca : con tutta quella ferramenta sulle spalle, produsse une grande rumore quando cade sulla terra.
Carolina : la ferraglia é pesante ! La ferraglia non é discreta !
Francesca : la ragazzina ruzzolo, pero, la ragazzina non anche sentisse male. Il suo corpo era tanto protetto, blindato, ricoperto di
ferro…
Carolina : un cavaliere coll’armatura ! Una corrazza ! Un impenetrabile conchiglia !
Francesca : ma una conchiglia vuota ! Una conchiglia scavata. Senza nocciolo. Un osso di sepia ! Un osso senza
medollo !
Carolina : difficile inizio in nostro mondo per la viaggiatrice degli astri! Sotto la gogna, impossibile sentire ! Impossibile godere!
Impossibile sognare ! Impossibile sorirdere ! Impossibile piangere! Impossibile amare !... Si ! Impossibile amare ! Capite questo ?... Lo potete imaginare ?... Appena il momento della sua
nascita, la ragazzina sembrava di essere condannata ad un esistenza di folia morta !
Francesca : la povera ragazzina si messe allora a sorvolare su una terra sconosciuta. Forse viaggiando, forse maturando, le cose si
arrangierrebero... Si rassuro cosi, quando si alzi colle sue fragile gambe, sotto la pesante armatura.
Carolina : si immerse nello Stretto di Messina, tra Scylla e Charidde, costeggio a lungo lungo il mare, si allontano un po verso le colline,
colse i fiori e le arancie, cammino nei templi ed i teatri antichi, penetro nella montagna, bevve a fior di labbra il vino dell’Etna, sgranocchio qualche mandorla.
Francesca : e effettivamente, ogni giorno, cresceva un po di piu... Maturava... Apriva lo specchio dei suoi occhi fissi, cosi grandi come
periscopi... I suoi capelli si muovevano come le onde sulle spalle e anche sull’armatura... Sotto il metale, il sole, la luminosità del mare, il calore tiepido della primavera sbocciovano le
forme del suo corpo... Tutti gli uomini parlavano di lei e di quella armatura pesante che non lasciava alcune scia.
Carolina : parlavano di lei dappertutto in Sicilia ! A Messina, a Cefalù, a Palermo, a Taormina, a Catagna, ad Agrigente, a Syracusa, a
Caltanissetta, nelle isole Lipari, Vulcano e Favignana, anche nei paesi come qua, a Santo Stefano di Camastra !
Francesca : non si fermava mai a qualche parte la ragazzina.
Carolina : non poteva fare altro che sorvolare la terra siciliana !
Francesca : niente la disturbava, neanche i profumi saporosi dei fiori e delle frutte, neanche le fragranze forte del mare, neanche la carrezza
tiepida dello scirocco tra i suoi capelli e le sue gambe. Gli uomini la guardavano, li mendavano baci... Lei non si ritornava ed il suo viso stava di marmo..
Carolina : una ceramicha rosa e fissa. Un viso di terra cotte, con un po di rosso sulle labbre. Era solamente sulla terra per sorvolare
cosi...
Francesca : ma una notte, si é finalmente adormentata, in un posto non lontano di qua... Sulla spiaggia di Capo d’Orlando... E allora, e allora, per
la prima volta, ha sentito qualche cosa che tremeva nel suo corpo, sotto l’armatura... Ha cominciato a sognare...
Carolina : allungia il puppo : un lungo sogno, un sogno tumultuoso, un sogno d’amore! Un bel sogno d’amore !
Musica e romanza italiana - Richard Cocciante : « Il mio rifugio »
Francesca : una lacrima é venuta nel suo occhio asciugato e blu... Una lacrima scorse… Poi un’altra, poi un’altra. Un ruscello inesauribile che
si é sfuso nella sabbia, li ha solevata dolcemente e l’ha portata sulle onde. E poi, il mare ha tirato il suo bello corpo verso il largo. Allora, la ragazza ha stuffato a prossimita delle isole
Eolie. Ed al mattino, rimaneva solamente la sua armatura sulla spiaggia, la sua armatura che brillava sulla sabbia come una conchiglia vuota… Ma certi pescatori di tono racontano che la contrano
qualche volta. Racontano che lei é seduta su una zattera fantastica dove abondano fiori e frutta. I suoi capelli biondi ondeggiano, i suoi occhi sono aperti di stupore, ed il suo corpo luminoso e
tiepido assomiglia a la prua d’un nave di sirena.
Carolina : cosi finisce la legenda di Angelika, la bella signorina impriggionata nella sua armatura !
Francesca : (si arrabia subito) : stai zitta ! Non é finita la legenda !
Carolina : lo so perfettamente che non é finita !... Ho detto cosi per lasciarti un po di tempo, per rimettere colori sul
penello della tua ispirazione !
Francesca : non c’è bisogno !... Allora, io continuo !Un mattino dopo, una vecchia donna che racoglieva le conchiglie, trovo
l’armatura sulla spiaggia… Quando vole raccoglierla, tutti i pezzi di metale se dispersero sotto le sue ditta e si solevarono come tanti petali nell’aria legera… Carolina, dai ! Piuttosto di
fare il muso, apri il libbro della legenda !
Carolina : (dopo un momento si decide ad aprire il grosso libbro du fabole che sta sulla caretta) : una pioggia di petali si
abbaté quello mattino a Santo Stefano di Camastra, provincia di Messina. Subito, e come se fossero animati da una forza sornaturale, gli abitanti si precipitarono per cercare tutto cio che
tingeva colore : vino, frutta, fiori, pitture di tutte le colore, pitture vive come l’amore, porpore, rose, gialle, verde, azzure, sole, mare, passione, frenesia… Gli uomini e le donne
ridevano e si abbraciavano, e poi… e poi, subito, i ragazzi e le ragazze coi pennelli incominciarono da pingere, da pingere dapertutto, sui piatti, sui bicchierri, sulle brocche, sulle giarre,
sui muri delle case, sui marciapiedi delle vie, sulle scale, sui sciottoli della spiaggia… Cosi nacque la ceramicha nella città di Santo Stefano di Camastra.
Francesca : e cosi il futturo era iscritto perCarolina che è diventata pittore di ceramicha !
Carolina : e cosi il futturo era iscritto perFrancesca che è diventata narratrice !
Francesca : adesso é venuta l’ora del raccoglimento ! Giovanni, ragazzi, tornate nelle vostre conchiglie e rifflettete sul senso di questa
legenda !
Carolina : quando andrete sulle vostre vespe, mettete i casqui, chiudete le cerniere lampo dei vostri giubotti, tirate il lincuolo fino agli
orecchi e fate bei sogni !
Francesca torna nella caretta e Carolina tira…
A
Palermo...